Non mi sono mai piaciute le feste “comandate”, quelle che arrivano sempre lo stesso giorno, tutti gli anni, un po’ di plastica e un po’ ci servono per fare ponte. Laiche o religiose per me è uguale. Sono restio, ma il punto non è questo :-).
Domani 1° Maggio arriva la solita festa dei lavoratori, niente in contrario, però mi pare che mai come in questo periodo ci sia poco da festeggiare. Vabbè, ma il punto non è neanche questo :-).
Il punto (adesso sì è questo) è che io invece del lavoro, festeggerei – se proprio bisogna festeggiare – le idee. Quella scintilla fatta di inventiva, competenza, creatività e professionalità capace di cambiare, migliorare, certe volte stravolgere la vita delle persone.
Il lavoro, quello proprio dell’immaginario comune, ormai non esiste (quasi) più. E probabilmente in Italia (r)esisterà sempre meno. Le fabbriche, le catene di montaggio, olio di gomito e pedalare, non sono più gli ingredienti preferiti dalle genti italiche. Noi preferiamo creare, inventare, decidere, gestire. Insomma ci piace lavorare in modo diverso da quello tradizionale: ci piace avere idee, acquistarle, venderle. Ci piace il famoso lavoro d’intelletto.
Ed è quello che faccio anch’io. Vendo idee. Amo il mio “lavoro” e quindi per me non è un lavoro. Fortunatamente in tanti chiedono le mie idee, molto più di ieri e spero molto meno di domani. Quindi, evviva le idee. Domani le festeggiamo e tutti vissero felici e contenti… beh a dirla tutta non è proprio così, tutto rose e fiori.
Difatti, a differenza del lavoro tradizionale dove chi stava in catena non poteva vedersi sottratto il proprio lavoro, frutto del sudore della fronte, oggi con le idee, queste scintille svolazzanti, atomi di una materia immateriale, capita molto spesso che le idee vengano rubate, qualcuno dice prese in prestito.
Capto un’idea, assorbo un input, mi piace, non è mia (ma chi può dirlo?), tuttavia se sono bravo a comunicarlo e riesco a convincere un sacco di persone che quella idea è mia, beh quell’idea diventa veramente mia.
Ok, il pistolotto sta diventando veramente lungo e l’argomento richiederebbe byte e byte, quindi mi stoppo, tento di rinfrescarmi nonostante la calura pre-estiva e saluto tutti quelli che domani festeggeranno il lavoro nonostante sfruttino, prendano in prestito o rubino il lavoro degli altri.
Le idee sono il mio lavoro, quello che faccio per vivere, e quelli che le rubano (le mie idee come quelle degli altri) sono la feccia della società. Non c’è diritto d’autore che tenga, esiste il rispetto e l’essere una brava persona.
Io lo sono e auguro a tutti quelli come me una straordinaria festa del 1° Maggio: la festa delle Idee.