E’ un momento critico, è vero.
I giovani non hanno speranze, sogni, ma anzi timori e paure. Il futuro sembra nero, o perlomeno in tanti lo vedono così.
E’ un momento bastardo, è vero.
I giovani, i bambini (Brindisi, Utoja, Beslan) muoiono nelle scuole, cioè in quei luoghi dove dovrebbero costruirsi l’avvenire. E’ uno schifo.
Tuttavia è anche il momento di grandi cambiamenti. La crisi è cambiamento.
Allora chiedo al giovane studente di giurisprudenza: cosa stai facendo per cambiare il tuo futuro? Che nuove idee hai per migliorare la tua vita? Pensi veramente di fare lo stesso mestiere che facevano i tuoi padri e i tuoi anni prima di te?
La stessa domanda la faccio al giovane studente di medicina: pensi sia possibile fare il medico oggi e domani, come si faceva il medico ieri? E cosa stai facendo per essere diverso, migliore?
Invece tu giovane ventenne disoccupato, hai qualche idea? Mettila in pratica. E’ molto difficile, ai limiti dell’impresa, ma devi provare a metterla in pratica. Pensi sia ancora possibile aspettare il lavoro dall’alto, magari fisso, magari senza tante responsabilità?
E’ un momento di cambiamenti, niente sarà come prima. E’ un momento di scelta. E’ il momento di prendere la propria vita in mano, sudare, sacrificarsi e combattere.
E’ il momento di puntare sui giovani, se e solo se sono i giovani i primi a puntare su loro stessi. Se e solo se diamo ai giovani la speranza e la possibilità di credere in sé stessi.