E’ il mestiere più difficile del mondo, oltre che il più bello.
Genitori non si nasce, ma si diventa. Qualcuno prima e qualche altro dopo. Alcuni invece, nonostante una prole abbondante, non riescono a diventarlo: ma questo è un altro discorso.
Insomma, si diceva, essere papà, fare il papà, sentirsi papà è difficile: mille pensieri, complicazioni, stress.
E’ sempre stato così e così sempre sarà. Tuttavia oggi le modalità, le attività, i compiti e le responsabilità sono completamente diverse.
Il mondo del lavoro è cambiato, la società è cambiata, i ritmi di vita impongono stravolgimenti radicali ed epocali.
Un “papà contemporaneo tipo” probabilmente accompagna il figlio a scuola, sta a casa con lui quando è ammalato, lavora di notte per poter avere più tempo libero ed andare a guardare il saggio di danza della figlia.
Un “papà tipo di 20 anni fa” non lo immaginava neanche. Cucinare? Fare la spesa? Cambiare il pannolino? Ma quando mai… 🙂
Invece oggi è così.
Perché da un lato i papà hanno capito che corrono il rischio di vedersi sfuggire la bellezza degli anni più belli di un figlio; dall’altro perché le mamme hanno capito che oltre la famiglia c’è un mondo da vivere e scoprire.
Esigenze giuste e legittime. Il difficile è trovare il giusto equilibrio.
Ed è qui che deve intervenire la politica: flessibilità, telelavoro, meno burocrazia, aiuti alle mamme lavoratrici. Tutto questo è indispensabile in una società moderna, che ogni giorno cambia e si adegua. Anche da qui passa il futuro di questo paese.
E ora scusatemi che devo portare il bimbo dal medico, ha un po’ di febbre… :-)!