Chi brucia un libro ammazza un uomo.
Ammazza sé stesso!
Oggi uno dei leader di uno dei movimenti più influenti d’italia (Roberto Fico del M5S) si è permesso di giustificare un gesto terribile, il rogo di un libro.
Gli suggerisco di tornare indietro di qualche anno e di informarsi su un brutto evento degli anni ’30.
Da Wikipedia:
I cosiddetti Bücherverbrennungen (in italiano roghi di libri) sono stati dei roghi organizzati nel 1933 dalle autorità della Germania nazista, durante i quali vennero bruciati tutti i libri non corrispondenti all’ideologia nazista.
I roghi, concepiti per eliminare “lo spirito non tedesco”, vennero organizzati dalla Deutsche Studentenschaft (Associazione degli studenti tedeschi). Il più grande rogo avvenne il 10 maggio 1933 nell’Opernplatz berlinese; in questo giorno, infatti, si organizzò un grande falò dove vennero gettati i libri considerati dai nazisti “contrari allo spirito tedesco”. Nello stesso giorno il gerarca nazista Joseph Goebbels vi tenne perfino un discorso, dove affermava che i roghi erano un ottimo modo “per eliminare con le fiamme lo spirito maligno del passato”.