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Il pensiero dell’uomo

Il fisico Leo Szilard un giorno rivelò all’amico Hans Bethe l’intenzione di tenere un diario:

Non intendo affatto pubblicarlo. Voglio solo tenere un registro dei fatti per poter informare Dio“.

Non credi che Dio lo sappia già, come sono andati i fatti?” gli chiese Bethe.

Certo che lo sa” disse Szilard. “Però non conosce ancora la mia versione.”

H .C. Von Baeyer, “Taming the atom”

L’evoluzione della specie

Discendere dalle scimmie! Oh caro, speriamo che non sia vero. Ma se lo è, preghiamo che non si sappia in giro.

Commento attribuito alla moglie del vescovo di Worcester, dopo che le fu illustrata la teoria evolutiva di Darwin.

Edward De Bono – Pensiero Laterale

Il famoso psicologo maltese Edward De Bono è passato alla storia grazie all’invenzione del cosiddetto “pensiero laterale“, una modalità di risoluzione di problemi logici che prevede un approccio indiretto ovvero l’osservazione del problema da diverse angolazioni, contrapposta alla tradizionale modalità che prevede concentrazione su una soluzione diretta al problema.

Mentre una soluzione diretta prevede il ricorso alla logica sequenziale, risolvendo il problema partendo dalle considerazioni che sembrano più ovvie, il pensiero laterale se ne discosta e cerca punti di vista alternativi prima di cercare la soluzione.

Le applicazioni pratiche, soprattutto nelle tecniche di marketing, sono moltissime.

L’esempio più famoso di pensiero laterale applicato all’innovazione di prodotto è il conosciutissimo ovetto di cioccolato Kinder: fantastica invenzione che da un punto di vista puramente logico sarebbe impossibile da immaginare, ma che utilizzando il marketing laterale scaturisce grazie alla disgregazione delle logiche mentali consolidate.

Il Marketing Laterale

Nei mercati saturi da un’offerta crescente di prodotti fra loro simili e costituiti da consumatori sempre meno sensibili ai messaggi pubblicitari, gli strumenti fondamentali del marketing si dimostrano profondamente inadeguati rispetto alle esigenze di sviluppo delle vendite e della quota di mercato delle imprese. Da ciò deriva la necessità di ripensare il marketing tradizionale con lo scopo di aprire nuove strade e nuovi canali di vendita.

Uno schema utile per rivitalizzare il marketing tradizionale è quello offerto da Kotler e Trias de Bes che ci propongono il cosidetto marketing laterale.

Nei suoi termini essenziali l’idea si basa sul passaggio da un concetto “marketing verticale” a uno di “marketing laterale“: mentre il primo si fonda su un processo di segmentazione-posizionamento nel mercato obiettivo, il marketing laterale si basa sul riconoscimento del sistema dei bisogni come punto di partenza di ogni processo di creazione di valore da parte dell’impresa. L’impresa non studia il mercato per proporre prodotti, ma produce idee e servizi partendo dai bisogni delle persone.

In altre parole il marketing laterale è un processo operativo che, se viene applicato ai prodotti o ai servizi esistenti, genera nuovi prodotti o servizi innovativi rispondenti a bisogni, utilizzi, situazioni o target al momento non soddisfatti (pensiamo al concetto di “barrette ai cereali” oppure al processo mentale che ha portato all’inserimento di un giocattolo all’interno di un uovo di cioccolato).

“Le idee di marketing che oggi si rivelano più efficaci si basano su un diverso paradigma rispetto alla semplice definizione di un mercato e alla continua segmentazione o all’incessante riposizionamento. Le vere novità scaturiscono dal pensiero laterale e da una mentalità propria del marketing laterale.”

Il marketing laterale non sostituisce il marketing tradizionale (verticale), ma ne è un complemento. L’obiettivo è considerare il mercato come un modello flessibile e operare in modo da riorganizzarlo per svilupparne uno nuovo. Il processo del marketing laterale è in grado di creare nuove categorie, ridefinire i business e almpliare la missione aziendale.

Chi vince i Mondiali?

L’Albo d’oro dei mondiali parla chiaro. Ai mondiali vince l’alternanza.

Una volta il Sud America e un’altra volta l’Europa.

Solo due volte questo triste destino non si è compiuto: nel 34 e 38 ha vinto l’Italia e nel 58 e 62 il Brasile.

Poi, come dimostra lalbo d’oro, sempre l’alternanza:

1930 URUGUAY (Sud America)

1934 ITALIA (Europa)

1938 ITALIA (Europa)

1950 URUGUAY (Sud America)

1954 GERMANIA OVEST (Europa)

1958 BRASILE (Sud America)

1962 BRASILE (Sud America)

1966 INGHILTERRA (Europa)

1970 BRASILE (Sud America)

1974 GERMANIA OVEST (Europa)

1978 ARGENTINA (Sud America)

1982 ITALIA (Europa)

1986 ARGENTINA (Sud America)

1990 GERMANIA (Europa)

1994 BRASILE (Sud America)

1998 FRANCIA (Europa)

2002 BRASILE (Sud America)

2006 ITALIA (Europa)

2010… Sarà una corsa a due tra Argentina e Brasile, o ci sarà spazio anche per l’Uruguay?