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Paestum e Confindustria a sostegno della cultura

Il Parco Archeologico di Paestum e Confindustria Salerno si uniscono a sostegno della cultura e della storia del sito archeologico di Poseidonia – Paestum, venerdì 8 marzo 2019, alle ore 18:00, presso la sede di Confindustria Salerno, in via Madonna di Fatima.

L’incontro – presieduto dal presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia, dal direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, da Alfonso Andria, Consigliere di Amministrazione del sito di Paestum e da Andrea Prete, Presidente di Confindustria Salerno – si rivolgerà alle aziende che operano nel territorio campano per creare nuove forme di sinergia che coinvolgono il settore pubblico e privato. Durante la serata saranno premiate le aziende che finora hanno sostenuto il Parco Archeologico di Paestum e che fanno parte del “Circolo di Nettuno” ovvero un ristretto gruppo di donatori a cui il Parco ha riconosciuto una serie esclusiva e vantaggiosa di benefits sfruttabili sia in termini di ritorno di immagine sia di sgravi fiscali.

Un legame serio ed intenso dunque stringe tra loro mondo della produzione, cultura e territorio. Da questo sono derivati, tra gli altri, progetti come quello finanziato dalla Fondazione Mezzogiorno Tirrenico – su proposta di Confindustria Salerno – volto ad allargare ancor di più la ricerca e la progettazione di interventi di restauro presso il sito archeologico di Paestum.

Nell’ottica della definizione di strategie di marketing e di pianificazione territoriale, il Parco Archeologico di Paestum è considerato un “grande attrattore” capace, cioè, di porsi quale volano di sviluppo e di crescita del territorio provinciale e regionale. Ben si comprende, dunque, che un lavoro di squadra che unisce gli interessi di tutti gli attori del territorio sia positivo in termini di crescita e, soprattutto, di ritorno economico. Sostenere i progetti del Parco Archeologico di Paestum significa anche migliorare l’immagine delle aziende private e, non da meno, partecipare attivamente a cambiare il futuro, salvando il passato.

I modi per sostenere i progetti del Parco sono diversi: durante la serata sarà presentata una brochure che spiegherà in sintesi come e perché sostenere il Parco e quali vantaggi sono associati a tale azione. Sempre all’evento dell’8 marzo, i partecipanti potranno assistere in anteprima alla proiezione dello spot emozionale “Il viaggio del tempio di Nettuno”, realizzato da Hobos Factory.

Alla serata saranno presenti le seguenti aziende che finora hanno sostenuto le attività del Parco e che rientrano nel Circolo di Nettuno: D&D Italia (D’Amico), Savoy Beach Hotel di Giuseppe Pagano, Tenuta Vannulo di Antonio Palmieri e Famiglia, Pastificio Di Martino G. & F.lli SpA (Pasta Antonio Amato), Sorrento Sapori e Tradizioni srl e Caseificio Barlotti Paestum.

Invito 8 marzo 2019

Il paradosso della stupidità

〰️ L’incredibile storia di McArthur Wheeler.
Si può essere troppo stupidi per capire di essere stupidi?〰️

Nel 1995, a Pittsburgh, McArthur #Wheeler decise di rapinare due banche nel medesimo giorno. Nessuna maschera e nessun camuffamento apparente. Quello che vedete nella foto è un frame di una delle telecamere di sicurezza di uno dei due istituti. Quando, nel giro di poche ore, la polizia lo mise in stato di arresto, Wheeler rimase assolutamente sorpreso di essere stato riconosciuto e individuato attraverso le immagini delle telecamere. La spiegazione che fornì lasciò tutti senza parole. Wheeler infatti sosteneva che prima di uscire di casa, armato e pronto per rapinare le due banche, si era coperto il viso di succo di limone. Secondo le sue parole, un amico gli aveva fatto vedere che scrivendo su un foglio alcune parole utilizzando succo di limone, la scritta rimaneva invisibile fino a quando non la si metteva vicino a una fonte di calore. Si tratta di un esperimento elementare che si può fare anche a casa. L’uomo era quindi convinto che cospargersi il viso di limone e stare lontano da fonti di calore sarebbe stato sufficiente per diventare invisibile. Prima di recarsi in banca si era anche scattato una polaroid ma, forse per la foga, aveva sbagliato mira e aveva inquadrato il soffitto. Questa fotografia gli aveva però confermato ciò che voleva: era diventato invisibile!

Wheeler non era sotto l’effetto di stupefacenti o alcool ma era, al contrario, molto stupito di essere stato smascherato.

Questa vicenda solleticò la curiosità di due ricercatori della Cornell University: David Dunning e Justin Kruger. Secondo Dunning, Wheeler era troppo stupido per comprendere di essere stupido. Quindi riunirono un gruppo di volontari per compiere un esperimento. Ad ogni partecipante fu chiesto quanto si considerasse competente in tre differenti aree: grammatica, ragionamento logico e umorismo. Successivamente fu loro chiesto di compilare un test per verificare quanto realmente fossero preparati su questi tre argomenti.
I risultati dell’esperimento confermarono quanto già sospettato. I soggetti che si erano autodefiniti “molto competenti” nelle tre aree, nelle prove avevano poi ottenuto le valutazioni peggiori. Al contrario, coloro che inizialmente si erano sottovalutati erano risultati tra migliori.

«Nel corso di quattro studi, gli autori hanno trovato che i partecipanti appartenenti all’ultimo quartile della classifica per quanto riguarda i risultati dei test su umorismo grammatica e logica, sovrastimavano di molto il proprio livello di performance e di abilità. Sebbene i punteggi li accreditassero nel 12° percentile, essi reputavano di essere nel 62°.»

Come sosteneva infatti anche Darwin, “L’ignoranza genera fiducia più spesso della conoscenza“.

Anche Bertrand Russell aveva scritto che “Una delle cose più dolorose del nostro tempo è che coloro che hanno certezze sono stupidi, mentre quelli con immaginazione e comprensione sono pieni di dubbi e di indecisioni“.
Il dottor Geraint Fuller, neurologo, commentò l’articolo dei due ricercatori facendo notare che anche Shakespeare si espresse in modo analogo in Come vi piace: “Il saggio sa di essere stupido, è lo stupido invece che crede di essere saggio“.
A volte, oggi, si legge la divertente battuta: “Quando sei morto non sei tu a soffrire perché non sai di essere morto. Soffrono gli altri. Succede lo stesso quando sei stupido“.

L’esempio lampante e più immediato dei nostri giorni sono le trasmissioni televisive come i Talent Show, nei quali a volte si presentano personaggi che di talentuoso non hanno nulla. Cantanti incredibilmente stonati, ballerini completamente scoordinati o comici con repertori a dir poco banali che, non appena eliminati, rimangono nel più completo stupore. Gli spettatori da casa e in studio ridono per queste reazioni, ma i diretti interessati rimangono seriamente feriti e non riescono a comprendere perché i giudici non siano in piedi ad applaudire le loro performance.
Anche in molti quiz vediamo partecipare persone con culture incredibilmente sotto la media ma che hanno inviato la domanda di ammissione convinti di poter vincere dei soldi e che rimangono interdetti quando il conduttore dice loro che la Rivoluzione Francese non è avvenuta nel 1970 o che Hitler non è morto nel 1991.
Nella vita quotidiana è molto comune vedere persone che parlano con apparente competenza di argomenti che conoscono superficialmente e che pretendono di avere ragione su persone che sugli stessi temi hanno studiato e lavorato una vita. Allo stesso tempo è frequente che un esperto si esprima con cautela perché sa bene che le teorie e le competenze sono in continuo mutamento e che le apparenti certezze franano con molta facilità.

Un tempo le persone come Wheeler erano relegate a “macchiette” della società e venivano sbeffeggiate dai vicini di casa che, una volta girato l’angolo, si dimenticavano di loro. Oggi invece i social network hanno completamente trasformato il tessuto sociale, permettendo a ognuno di avere l’illusione di essere in grado di rapportarsi alla pari con gli esperti, dando magari loro dei bugiardi su argomenti dei quali non si ha alcuna conoscenza se non brevi letture di frasi scritte da altre persone altrettanto incompetenti. Nessuno infatti parla quasi mai per esperienza diretta ma sulla base di qualcosa detta dal “cugino dell’amico” e su queste basi si ritengono esperti di qualsiasi argomento. Politica in tempo di elezioni, calcio ogni lunedì, economia quando arriva una multa a casa. In questo ambiente proliferano come funghi le fake news, sulle quali la gente basa giudizi ed emette sentenze, a volte anche di morte. Guai poi a chi si permette di far notare loro che si tratta di una bufala. Nella migliore delle ipotesi il malcapitato viene ignorato e si continua ad inveire verso un immaginario imputato, nel caso peggiore invece si scatena una reazione violenta, molto simile alla frenesia alimentare dei piranha. Da questo punto di vista, Internet, seppure sia uno strumento meraviglioso, ha il demerito di aver aumentato a dismisura questa convinzione. Infatti, se un tempo si era quasi costretti a frequentare persone dello stesso ceto culturale e sociale e le massime autorità che si incontravano erano il sindaco del paese, il medico e l’allenatore della squadra della parrocchia, oggi non è più così. Ora, se lo si desidera, si può entrare nella pagina di un immunologo di fama mondiale credendo di poter discutere con lui alla pari di vaccini e prevenzione, sul profilo di un leader politico per spiegargli come far uscire l’Italia dalla crisi e sul social di un commissario tecnico per dargli imperdibili suggerimenti su come schierare la nazionale. Il tutto in 5 minuti.
Un altro brutale esempio sono le recensioni sulle strutture ristoratrici e alberghiere. Oggi la gente è convinta che sia sufficiente assistere a qualche colorita esclamazione di alcuni celebrity chef in tv per potersi eleggere a recensori sopraffini, sufficientemente preparati per poter giudicare, spesso negativamente, i lavori di ristoranti stellati. Spesso si leggono stroncature che abbassano la media di ristoranti, portati avanti magari con sacrifici e fatica, scritte da persone che sanno a malapena aprire una scatoletta di tonno. Le stesse recenti campagne elettorali si sono svolte in una realtà simile, dove persone completamente estraneee alla politica si insultavano tra di loro, credendosi più preparate del loro interlocutore. Io lo vedo ogni giorno nel mio campo, ma ogni settore ne è interessato.

Così come un morto non sa di essere morto, uno stupido non sa di essere stupido.
Il dubbio invece è nostro amico 😎 #jamme

 

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L’inestimabile Valore – Marketing e Fundraising per il patrimonio culturale

L’inestimabile Valore è realtà!

Sì, è vero! Al giorno d’oggi chiunque scrive un libro, perfino io 😀 poco fa mi è arrivata la conferma dall’editore e ancora non mi sembra vero.

È stata una lunga avventura, tanti alti e bassi, momenti di machimelofafare e voglia di veder realizzato un sogno che mi porto dietro da quando sono bambino: scrivere un libro, wow!
Chi l’avrebbe mai detto. Eppure è così… me lo conferma anche Amazon e gli altri store online sui quali è già possibile acquistarlo (segui questo link) 🎉

Senza perdere di vista il digitale e le nuove tecnologie torno al mio primo amore, il #marketing 💙 ed insieme a Raffaele P Picilli – senza dubbio uno dei più bravi consulenti di #fundraising che abbiamo in Italia – ci lanciamo in una dichiarazione d’amore verso il nostro magnifico patrimonio culturale, chiedendoci cosa si possa fare per valorizzarlo al meglio e viceversa cosa possa fare il patrimonio culturale per offrire valore economico, sociale, occupazionale al nostro paese.

La prefazione è del Prof. Mauro Giancaspro, che ci ha fatto un meraviglioso regalo scrivendo parole che porterò sempre con me ed un grazie a Rubbettino Editore per la fiducia e la stima, che di questi tempi è oro colato ed ai tanti amici che hanno contribuito alla stesura del libro.
NB. ovviamente non avrei potuto scrivere neanche una virgola senza il team 3d0 che mi ha aiutato, supportato e sopportato 😏 quindi è colpa loro, eh!

#jamme 😃 🤙

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La vita al contrario

Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così tricchete tracchete il trauma è bello che superato.
Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai migliorando giorno dopo giorno.
Poi ti dimettono perché stai bene e la prima cosa che fai è andare in posta a ritirare la tua pensione e te la godi al meglio. Col passare del tempo le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe scompaiono.
Poi inizi a lavorare e il primo giorno ti regalano un orologio d’oro. Lavori quarant’anni finché non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa. Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare.
Poi inizi la scuola, giochi con gli amici, senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finché non sei bebè.
Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto bene.

Gli ultimi nove mesi te li passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i coglioni.
E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo!

Woody Allen

Ora tutti possono volare

Tan Sri Tony Fernandes nasce a Kuala Lumpur nel 1964 da padre indiano e madre malese. Frequenta la scuola in Inghilterra e si laurea presso la London School of Economics (LSE) nel 1987. Dopo aver lavorato con Richard Branson alla Virgin Records come supervisore finanziario, nel 1992 è nominato vicepresidente per il Sud-Est asiatico presso il Warner Music Group.
Nel 2001, lascia l’azienda per mettersi in proprio e ipoteca la casa per avere le risorse finanziarie per acquistare una compagnia area in difficoltà, la AirAsia.

La sua strategia dei bassi costi si rispecchia nello slogan “Ora tutti possono volare“.

Un anno dopo, la compagnia estingue i debiti pari a 11 milioni di dollari, chiudendo in pareggio.

Secondo Fernandes, circa il 50% dei suoi passeggeri vola per la prima volta. La compagnia è oggi generalmente considerata la migliore low cost del mondo. Nel 2007 fonda la catena alberghiera a basso costo Tune Hotels, promettendo “letti a cinque stelle al prezzo di una stella”. Fernandes consiglia ai potenziali imprenditori di “Sogna l’impossibile. E non fermarti mai davanti a un no“.

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