“Capitalismo immateriale. Le tecnologie digitali e il nuovo conflitto sociale” di Stefano Quintarelli è un libro che dovrebbe essere studiato in tutte le facoltà universitarie, soprattutto quelle non STEM.
Un volume necessario che scardina luoghi comuni e delinea (spiegando i passaggi logici) le dinamiche della società contemporanea.
Materiale e immateriale non sono sinonimi di reale e virtuale. Il reale può essere materiale o immateriale. Per questo non è corretto usare il termine “virtuale” per riferirsi alla realtà immateriale, la quale ha regole radicalmente diverse dalle regole di base del materiale. Nella dimensione immateriale il mondo è un grande #qui e un grande #adesso e tutto questo condiziona (se non addirittura determina) la realtà e le infrastrutture materiali.
Tali dinamiche stanno profondamente cambiando non solo la dimensione economica legata allo sviluppo tecnologico o della produzione del lavoro, ma investe gli aspetti culturali e sociali che reggono le relazioni umane.
Per questo motivo sono felicissimo che Stefano Quintarelli (così come tantissimi altri straordinari professionisti) abbia accettato di discutere di questi temi negli incontri che stiamo organizzando in Fare Digitale e mi auguro che ancora tante persone decidano di iscriversi a www.faredigitale.org (la quota di iscrizione è solo di €10) e partecipare al cambiamento in atto.