fbpx

Chi ha tempo, aspetti il (giusto) tempo

La lievitazione è un fenomeno molto particolare: in poche parole consiste in un insieme di bollicine di aria che si formano all’interno degli impasti e che con il calore del forno tendono ad andare verso l’alto. In questo modo la massa lievita.

Anche la fermentazione è ugualmente interessante, e dal punto di vista strettamente chimico non è altro che un processo di demolizione degli zuccheri operata da fermenti che comprendono muffe, lieviti e batteri.

Qualsiasi puntata di Quark o Art Attack potranno confermare le mie parole :-).

Ok, tutto qui? Questo ci volevi dire? No, o almeno non solo!

Vorrei infatti porre l’attenzione su una caratteristica fondamentale di questi importanti fenomeni chimici che ogni giorno abbiamo davanti agli occhi, sotto il naso e dentro la bocca: il TEMPO!

Per funzionare, hanno bisogno di tempo: non “tanto tempo” e neanche “poco tempo“. Piuttosto hanno bisogno del “giusto tempo“.

Il vino invecchia e migliora nel giusto tempo. Il pane cresce nel giusto tempo.

La gestazione di una donna dura 9 mesi. Per alcune mamme i giorni volano, per altre non passano mai, per la natura è il giusto tempo.

Allo stesso modo, molto più in piccolo, funziona il marketing e ancora più in piccolo il marketing digitale. Tuttavia anche qui ci vuole tempo affinché le cose vadano nel verso esatto, comincino ad ingranare, prendano realmente piede.

Insomma, volete raggiungere un obiettivo e toccare con mano i risultati? Rendetevi conto che questa è la fase finale del processo. E non sarà mai possibile arrivarci se non si è percorso tutto l’iter, con le adeguate modalità e, l’oramai spero famoso, giusto tempo!

Il Multilevel non funziona (ed è illegale)!

Ascoltate un cretino: il Network Marketing NON FUNZIONA (ed è ILLEGALE)!

[*aggiornamento al 04/10/2012: La Corte di Cassazione (sentenza sentenza 37049/2012) ha stabilito che le attività commerciali in cui il beneficio economico deriva dal reclutamento di utenti, piuttosto che dalla vendita diretta di beni o servizi, sia da ritenersi fuorilegge.]

Un altro amico credulone si è fatto imbonire da uno di questi life-coach-multilevel-guru-marketing-business che ti aiutano a diventare imprenditore di te stesso e a cogliere al volo l’occasione della tua vita.
Ed è rimasto con una mano avanti e un’altra indietro. Perdendo tantissimo tempo, molti quattrini e soprattutto la fiducia in sé stesso.

Questi sistemi funzionano solo per chi è al vertice della piramide del multilevel, tutti gli altri invece sono solo povere prede da spolpare (aldilà degli annunci, dei proclami e dei rantoli dei business-man-da-strapazzo).

Consiglio a tutti i ragazzi – da consulente marketing – che sono alle prime armi e che si mettono alla ricerca di lavoro di stare molto attenti: se trovate sul vostro cammino qualcuno che vi offra un’opportunità del genere: scappate!
Non è un vero lavoro è una fregatura.

Se volete davvero cercare un vero lavoro ricordatevi che il vero lavoro ha alcune caratteristiche molto precise:

  1. non viene offerto a tutti ed è difficile da ottenere (di solito nei sistemi multilevel non è richiesta nessuna competenza, solo la “voglia di fare”: schiocchezze!);
  2. chi vi offre un posto di lavoro ha deciso di fare l’imprenditore e quindi di rischiare e vi paga non solo per i risultati che otterrete ma anche per le vostre competenze e capacità.

Quindi se non c’è una selezione durissima, se non si è dovuto dimostrare di essere migliori di altri e se non si richiede sacrificio, umiltà e determinazione… ecco, allora la fregatura è dietro l’angolo.

Ricapitolando: il Network Marketing o Multilevel NON FUNZIONA!
Seguite il labiale: N O N FU N ZI O NA, non funziona, non funziona!

State lontano dagli squali, ascoltate un cretino 🙂

Ps. poiché questo post ottiene da anni un grande successo di “critica” e nei commenti mi trovo qualsiasi cosa, persone serie e col buon senso e altri con il quoziente intellettivo di uno sasso, ricordo che sono pronto a dialogare con chiunque la pensi diversamente e a confutare con dati alla mano ogni tesi diversa da questa, ma con educazione e rispetto. Grazie 😉

L’economia della connessione

Questo articolo è stato fortemente ispirato da una riflessione di Seth Godin, che chiaramente ci mostra come oggi o riesci a creare connessioni oppure sei destinato a giocare un ruolo di secondo piano (che tu sia un’azienda, un team che porta avanti un progetto o una singola persona).

L’esempio che tutti noi abbiamo davanti agli occhi è Internet, definita una “connection machine“. Ed infatti, se analizzati attentamente, i progetti Web di successo (eBay, Facebook, etc.) sono in grado di creare connessioni, mettendo in contatto e creando relazioni che prima non esistevano.

Il business oggi viaggia su questo filo conduttore.

Basta poco per essere felici, lo dice anche IKEA

Da qualche tempo mi sto interessando ad una particolare filosofia di vita (ma il termine più appropriato è lifestyle): la semplicità volontaria.

Si tratta della scelta di vivere in semplicità rivalutando antichi e nuovi valori, anche rinunciando – se necessario – al “successo a tutti i costi“, al business e alla carriera, in maniera tale da godere di maggiore tempo libero per sé stessi e la propria famiglia.

Il fenomeno riveste già  aspetti socialmente rilevanti in paesi come Stati Uniti d’America e Canada, e pare essere destinato, secondo i ricercatori, a segnare il costume nel mondo del lavoro dei prossimi anni.

I fautori di questa teoria indicano che le principali motivazioni che possono portare ad una tale scelta sono:

  • la maggiore considerazione per i temi dell’ecologia, della salute fisica e psicologica
  • una visione della vita in minore chiave consumistica
  • un recupero di valori da tempo dati per superati come una rivalutazione dell’ozio, un recupero del concetto di lentezza.

In pratica le comuni e risapute distorsioni che una economia drogata può portare con sé.

Tutto questo NON comporta una minore efficienza lavorativa o un abbandono del lavoro produttivo; semplicemente, forse, è possibile riconfigurare la propria vita secondo determinati valori e principi, dando il giusto peso alle cose!

Su questa linea sembra viaggiare l’ultima bellissima pubblicità di Ikea ItaliaBasta Poco per cambiare“.

Insomma, il concetto merita di essere analizzato ed approfondito con calma e attenzione :-).

Una storiella sul Marketing

Questa è la storia di un industriale calzaturiero di Hong Kong interessato a sapere se esistevano prospettive di mercato in una remota isola del Pacifico meridionale.

Invio a tal fine nell’isola un acquisitore di ordini, il quale, dopo un rapido sopralluogo inviò un rapporto la cui conclusione era: “La gente da queste parti va in giro a piedi nudi. Non esiste quindi un mercato per le nostre calzature.”

Per nulla convinto, l’industriale decise di spedire sull’isola anche un venditore che a sua volta comunicò: “Qui nessuno porta scarpe. Esiste quindi un mercato fantastico!”

Nel timore che il suo venditore si fosse fatto impressionare dal vedere tanta gente priva di scarpe, l’imprenditore inviò questa volta un esperto di marketing. Questi procedette, secondo i principi della sua professione, a intervistare i notabili locali e un numero adeguato di indigeni, elaborando quindi il seguente rapporto:

Gli indigeni non sono solito portare le scarpe. Tuttavia andare in giro a piedi nudi comporta dei problemi, come ho cercato di spiegare al capo tribù. Egli si è dimostrato entusiasta. Ritiene che il 70% della sua gente acquisterà un paio di scarpe al prezzo di 10 dollari. noi potremmo vendere 5.000 paia di scarpe nel primo anno. I costi per spedire e distribuire le scarpe ammonterebbero a circa 6 dollari al paio.

Potremmo conseguire quindi un margine complessivo di 20.000 dollari nel primo anno, il che significa un ROI del 20% superiore di 5 punti al nostro ROI normale.


La storiella pone in evidenza che un’efficace azione di marketing implica:

  • un’accurata analisi delle opportunità di mercato,
  • nonchè una valutazione degli aspetti economici e finanziari della strategia che si intende adottare
  • al fine di accertare se la stessa è coerente con gli obiettivi di profittabilità dell’impresa.

(Storia tratta da “Il Marketing dalla A alla Z” di Philip Kotler)