fbpx

Il valore di un brand sono le persone

Il valore di un brand è ciò che la gente dice e pensa, non ciò che il brand dice di sé.
Altrimenti ci sarebbero solo “aziende leader” ed “esperti del settore” nel mondo.

Oooops ma sembra che sia proprio così 🙂 !

Circa 12 milioni di risultati su Google per azienda leader:

Ed altri 10 milioni per esperto del settore:

Di Peppa Pig non si butta via nulla!

Bisognerebbe studiare la fenomenologia della maialina più amata dai bambini.

Quando c’è lei in TV in casa regna il silenzio e non teme confronti con gli amici più famosi come Topolino, Paperino, Winnie Pooh, Nemo e tutti gli altri.

C’è solo Peppa nella testa e nei cuori dei bambini.
E la cosa sinceramente è inspiegabile: le storie non sono niente di che. Come pure la grafica e tutte le altre cosettine che ci sono in un cartone animato.

Niente da lasciare a bocca aperta.

Eppure come Peppa non c’è nessuno. Eppure le canzoncine di Peppa rimangono nella mente. Eppure le magliettine con Peppa e George spopolano. Così come i gadget, i palloncini, i libri, i dvd e tutti i milioni di miliardi di articoli nati sulla scia del momento.

Insomma di Peppa Pig non si butta via nulla :-)!

Le strane strategie di Marketing delle aziende d’abbigliamento per bambini

Chiunque ha un bimbo piccolo che saltella per casa conosce perfettamente il problema delle TAGLIE dei capi d’abbigliamento (e delle scarpe) per bambini.

Questi simpatici esserini che ti stravolgono la vita, hanno il brutto vizio di mangiare, crescere e farti buttare (o mettere da parte) i capi d’abbigliamento comprati non più di due settimane prima.

Eppure sull’etichetta c’è scritto 24/36 mesi… tradotto 2/3 anni… ma, aspetta un attimo, mio figlio fa 24 mesi fra 6 mesi, cioè ha 1 anno e mezzo, che è meno di 2 anni… aaaaaaaaahhhhh datemi una calcolatrice che non mi trovo.

Vabbé tanto oramai non gli va più, scendiamo e andiamo comprargli una magliettina nuova.

Primo negozio: 12/18 mesi piccola, 24/36 mesi grande. Grazie, arrivederci!

Secondo negozio: 18/24 mesi piccola, 36 mesi giusta giusta, fra qualche giorno non gli andrà più. Grazie, arrivederci!

Terzo negozio: 18 mesi non gli entra neanche, 24 mesi giusta, 36 mesi un po’ abbondante ma gli andrà per un po’… ok 36 mesi e via. Ci ballerà dentro fino a domenica ma almeno ammortizziamo la spesa.

Ricapitolando.

Tutte i capi che riportavano le taglie dell’età di mio figlio erano piccole. E la mia domanda è, perché?

Forse mio figlio è un gigante, diventerà altissimo e bellissimo, e gli spunteranno anche gli occhi azzurri della madre. Mmmhh… quindi sta cosa capita solo a me?
Sono l’unico sfortunato che deve riportare indietro tutti i regalini che i nonni fanno al mio panzarotto, perché (ingenui che sono) si basano sull’età scritta sull’etichetta?

O forse le aziende che trattano capi d’abbigliamento per bambini se la sono studiata bene la cosa?

Pensandoci bene, a loro conviene disorientarmi, magari:

  1. mi fanno contento perché per un attimo solleticano il mio orgoglio di papà facendomi credere che mio figlio è un gigante
  2. poi forse comprerò sia la magliettina che gli va ora che quella che gli andrà a settembre (quindi due, invece di una)
  3. infine tornerò a casa gliela misurerò di nuovo e deciderò che forse l’altra, di quell’altro modello, era meglio e tornerò in negozio per fare il cambio (e magari acquisterò anche altro)

Insomma, solo a me sembra una cosa studiata a tavolino ed anche una leggera presa per i fondelli?

Appello finale!

Aziende che fate capi d’abbigliamento per bambini e utilizzate taglie che non mi fanno sentire un deficiente, palesatevi.
E se esistete avete trovato un vostro accanito supporter che vi farà una pubblicità gratis incredibile :-)!

PS. Giusto per non fare nomi, le aziende che ho potuto constatare che giocano con le taglie sono: Oviesse, Original Marines, Okaidi, Brums, Benetton. Un po’ meglio va con Prenatal.