L’ammissione delle proprie responsabilità non funziona. Molto meglio mentire, confermare il falso, trovare melliflue scuse, inventare storie, ammiccare con sorrisi sornioni e dire “non sono stato io”. Va così.
Per caso in settimana mi sono imbattuto in questa frase di
Rudy Bandiera di qualche tempo fa, molto forte, emotiva, scritta di pancia e con la rabbia di chi non accetta le ingiustizie, ma soprattutto l’ipocrisia e la falsità. E mi ha colpito molto.
Mi è rimasta dentro, l’ho portata con me e mi ha spinto a riflettere sul perché l’uomo medio (io, tu, il tuo amico) non riesce ad assumersi le proprie responsabilità.
Violare gli accordi, attestare il falso, parlare alle spalle degli altri, trafficare nel torbido per raggiungere i propri obiettivi, appagare il proprio ego o ancora tentare di rovinare la vita a qualcuno sono comportamenti che possiamo riscontrare ogni giorno osservando chi abbiamo intorno.
ATTENZIONE
Anche io ho dei limiti, anche tu che mi stai leggendo così commetti degli errori, anche il tuo amico (degnissima persona) ha dei difetti: l’importante è rendersene conto e assumersi le responsabilità delle proprie azioni.
Ed ecco che torniamo al post di Ruby, cco che torniamo alla responsabilità.
Non esistono uomini giusti e perfetti, ed uomini sbagliati ed imperfetti.
Esiste l’uomo medio che può decidere di essere responsabile e maturo oppure di essere un quacquaracquà.
Chi sbaglia, paga. Gli accordi presi, vanno mantenuti. La verità (per quanto faccia male) va affrontata.
E si fa questo assumendosi le proprie responsabilità.
Chi non è abbastanza coraggioso da assumersi le proprie responsabilità non compirà niente nella vita.
(Mohamed Alì)