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Comunicazione politica e Fundraising

Cos’è il fundraising?

Perché parlare di comunicazione politica in un libro sul fundraising?

Come conciliare la politica online e quella offline?

Questi e tante altre interessanti domande hanno avuto risposta nell’ottimo libro “Fundraising e Comunicazione per la Politica” degli amici Raffaele Picilli e Marina Ripoli, straordinari professionisti della comunicazione politica, fundraiser e consulenti di caratura internazionale.

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Si sentiva l’esigenza di un libro scritto molto bene, che finalmente offrisse agli addetti ai lavori degli strumenti utili per sostenere la buona politica, e che fornisse risposte chiare ed esaustive sul fenomeno “fundraising“, da non confondere assolutamente con la semplice ricerca di fondi.

Comunicare la politica in modo coerente, trasparente e credibile può essere la leva sulla quale ricostruire la fiducia tra elettori ed eletti che è la base di ogni sistema democratico. Ed è questa la condizione necessaria affinché il fundraising possa diffondersi ed avere successo.

Nonostante prevalgano delusione e incertezza, e i simboli e le ideologie si sciolgano sotto le pressioni dello scetticismo, gli elettori sono – ora più che mai – alla ricerca di una nuova connessione emotiva con la politica, una connessione basata sull’utilizzo di un linguaggio comune, sulla costruzione di un immaginario e di una narrazione che rimetta al centro i bisogno materiali e ideali dei cittadini.
(Fundraising e Comunicazione per la Politica, M.Ripoli e R. Picilli, Rubbetino Editore, 2014)

È possibile acquistare il libro anche online dal sito Rubbetino.

 

Legalità e Sud, pessimo errore del Pd

Nella segreteria del Pd c’è il settore “Legalità e Sud” affidato alla deputata campana Pina Picierno.

Beh certo, Sud e legalità, ovvio no?
Come si fa a non collegare immediatamente le due questioni?

Legalità e Sud, Cip e Ciop, Tom e Jerry.
Viene quasi spontaneo, impossibile fermarsi alla prima parola.

In fondo i negri hanno il ritmo nel sangue, lo sanno tutti. Gli omosessuali hanno gusto e sono molto sensibili.
I meridionali hanno il problema della legalità.
Tutti eh, mica uno sì è uno no.

Chi? La lega nord? Quei razzisti trogloditi in camicia verde?

No, lo ha stabilito e ribadito il grande Partito Democratico.

Perché la comunicazione è una cosa importante: è da cosa diciamo e come lo diciamo che appariamo agli occhi degli altri.
Ed io che un po’ di speranza nel buon Matteo l’avevo riposta, penso che peggio di così non si poteva iniziare!

A me basta. Per me basta!

Due cose che non capisco.

Un camorrista 16 anni fa decide di pentirsi. E lo Stato italiano lo ascolta.
Parla di sversamenti indiscriminati, di rifiuti altamente nocivi, di politici e alte sfere coinvolte. E lo Stato lo ascolta.
Si ricostruisce lentamente un mondo di malaffare e munnezza, che trova riscontro non solo nelle inchieste ma nella realtà quotidiana (basta affacciarsi alla finestra). E lo Stato non solo ascolta ma pone anche il segreto su queste dichiarazioni.

Ecco le due cose che non capisco:

  1. perché se lo Stato sapeva non è stato fatto assolutamente nulla per fermare, mitigare o quantomeno calmierare lo sversamento illecito e nocivo dei rifiuti?
  2. perché lo Stato ha deciso di mettere il segreto su queste dichiarazioni?

Lo Stato pone il segreto solo quando la divulgazione di certe informazioni può ledere la sovranità nazionale (e non mi sembra il caso) o quando è a rischio la sicurezza della popolazioni.

Ma qui mi pare che la sicurezza della popolazione sia stata messa a rischio proprio dal non aver divulgato queste informazioni.

Chi si è avvantaggiato dal segreto di Stato? Chi erano coloro che hanno voluto il segreto (che viene messo dal governo e dal parlamento)?

Solo questo A ME BASTA per non volerne più sapere di tutti i politici che si sono alternati negli ultimi 30 anni.

PER ME BASTA!

Una soluzione per il Paese

Vabbè la qui di sotto proposta mi sembra la più sensata visto il momento contingente, poi fate voi!

  1. Allora, noi stasera si dichiara guerra alla Germania, in pompa magna.
    Un bel discorso a piazza Venezia, tante comparse prese dagli ospizi a fare il tifo (Nota per gli organizzatori: portate il cestino altrimenti i vecchi non battono le mani), reti unificate ed alte uniformi.
    Insomma un po’ di scena come sappiamo fare noi.
  2. Stasera orario preserale al posto dei Pacchi (mi dispiace solo per mia suocera, ma se ne farà una ragione) il Presidente Giorgio prende in mano la situazione, si rende conto che i teutonici ci stanno schiacciando con la loro superiorità militare e per il bene del Paese decide che è meglio se ci arrendiamo.
    Grande scuorno, sfottò e cuppetielli, ma sempre meglio che essere bombardati dalla wehrmacht.
  3. Domani mattina, con calma, verso le 11 / 11.30 (fateci fare con calma colazione) la Germania ci annette, facendoci diventare colonia a tutti gli effetti.
    Se ci va bene non accenderanno i forni, ma non è detto.
  4. Fra vent’anni i nostri figli saranno tedeschi a tutti gli effetti (magari non saranno alti, biondi e con gli occhi azzurri) però avranno tutti gli altri innegabili e infiniti vantaggi.
    E poi diciamoci la verità chi si ricorderà mai di una parentesi di 24 ore?

Insomma voi volevate una soluzione? Eccola qua!
Poi non venite a dirmi, noi non sapevamo… che dovevamo fare… il teatrino della politica e cose varie.

Qui si fanno i fatti, non…!

Voglia di congiuntivo saltami addosso!

In fondo stare sui Social Network è la seconda attività più vecchia del mondo.

Ci si parla, ci si conosce, il più simpatico fa ridere gli altri, poi c’è il saputello, il cretino, il vanitoso.

Insomma ci siamo noi. E c’è anche l’incredibile voglia di congiuntivo di Renata Polverini.

Vabbé direte, capita. E’ vero capita. Però poi almeno correggi, dille 2 parole in 140 caratteri per uscire dall’angolo, non fare l’offesa, resta un altro poco insieme a noi :-).