Confesso subito di non essere un fan del “metaverso a tutti i costi“, anzi sono molto critico scorgendo molti, troppi lati negativi – diretti e indiretti – della moda metaversiana. D’altra parte è impossibile ignorare le opportunità di questo nuovo spazio digitale in cui le persone interagiscono tra loro in tempo reale vivendo esperienze simili a quelle che è possibile fare nel mondo fisico.
E senza alcun dubbio, un ambito in cui è interessante notare gli impatti del metaverso è il turismo. La domanda turistica per sua natura si alimenta di esperienze sempre nuove e originali ed è fisiologico che la rete e le tecnologie informatiche sin dal principio hanno rivoluzionato, e probabilmente lo faranno sempre di più, le dinamiche turistiche e la catena del valore che lega destinazioni, esperienze, intermediari turistici e viaggiatori.
In questo scenario il marketing turistico non può restare fermo a guardare, ma anch’esso si trasforma poiché la combinazione di realtà virtuale, realtà aumentata e mista rivoluziona le esperienze turistiche prima, durante e dopo che il turista abbia vissuto l’esperienza stessa. La realtà virtuale consente agli utenti di vivere esperienze coinvolgenti all’interno di ambienti artificiali. La realtà aumentata, come dice la parola, aumenta gli spazi fisici fornendo informazioni utili ai turisti sui dispositivi tecnologici degli utenti. La realtà mista introduce un livello intermedio che rende l’esperienza molto realistica, che spesso l’utente non riesce a distinguere il contenuto virtuale dagli oggetti fisici.
Se a tutto questo aggiungiamo la gamification ci appare evidente come tali tecnologie possano essere una grande opportunità di marketing creativo, offrendo alle destinazioni, ai musei e agli operatori turistici la possibilità di guidare i visitatori in nuovi territori e fargli vivere nuove esperienze.
Il metaverso (con tutti i suoi limiti, difetti e lati oscuri) è quindi una leva abilitatrice di opportunità enormi per il marketing turistico e l’industria dell’ospitalità.
La possibilità di immaginare e disegnare un universo parallelo, nel quale utilizza la potenza di calcolo e i nuovi dispositivi tecnologici per valorizzare gli spazi fisici, prodotti e servizi turistici, è certamente uno strumento di marketing potentissimo per creare valore.
Ormai è conclamato che i turisti operano e interagiscono sia online che offline prima, durante e dopo il viaggio. A noi resta da capire come il metaverso possa intercettare i loro desideri, soddisfare i loro bisogni e realizzare esperienze accessibili. Ed è qui che emergono le vere difficoltà ed enormi ostacoli. C’è anche da dire che gli investimenti stanno raggiungendo cifre astronomiche e l’evoluzione tecnologica perfeziona ogni giorno strumenti e processi, sperimentando prototipi, lanciando numerosi progetti (moltissimi fallimentari, dobbiamo dirlo) e cercando di risolvere i tanti problemi di interoperabilità tra sistemi diversi.
In ogni caso l’impatto del metaverso sul turismo, inteso come insieme di strumenti e tecnologie, non può essere più sottovalutato. Innovativi strumenti di marketing sono a nostra disposizione per trovare nuovi processi lungo la catena del valore dell’utente e noi abbiamo il compito di interrogarci su come integrarli per supportare e migliorare la competitività dell’ecosistema turistico, delle destinazioni e degli operatori.
NB. il tema metaverso ultimamente è molto dibattuto e si è creata la solita battaglia tra fautori entusiasti e accaniti oppositori. Per restare aggioranti sul tema consiglio di seguire la voce che ritengo più equilibrata ed esperta nel campo, Fabio Lalli e il suo canale Telegram sul MTVRS.