Mohanbir Sawney e Philip Kotler alcuni anni fa, consapevoli delle enormi conseguenze derivanti dalla diffusione della Rete e l’adozione di Internet da parte di consumatori, imprese e istituzioni, nel loro articolo “Marketing in the age of information democracy” misero ben in evidenza che:
“un marketing efficace nell’era delle informazioni accessibili (marketing digitale) richiede un cambiamento di tre assunzioni chiave“.
In particolare gli autori facevano riferimento alle seguenti trasformazioni nell’approccio del marketing tradizionale:
- il passaggio per il ruolo dei marketer da controllori degli scambi a facilitatori degli stessi. Nel nuovo scenario gli addetti al marketing devono rivedere il loro ruolo e facilitare le relazioni con i clienti, ascoltarli, invitarli a partecipare, lasciare che definiscano loro le nuove regole dell’engagement;
- i marketer devono modificare anche le policy alla base della loro attività, considerare positivamente le nuove tecnologie e gestire al meglio questa trasformazione all’insegna della trasparenza nelle informazioni, nell’accesso e nelle modalità di comunicazione delle stesse;
- bisogna infine considerare il passaggio di tempo ed energie da parte degli addetti marketing dall’acquisizione di nuovi clienti al servire in maniera completa e migliore quelli attuali (che poi attraverso il passaparola sono il miglior canale per nuove acquisizioni). Questo approccio richiede la volontà di capire il proprio target, ascoltarlo, interpretarne i bisogni: dalla customer acquisition alla customer retention.
Questa è la nuova metafora del marketing digitale: da cacciatori a giardinieri.
Invece di cacciare nuovi clienti, il nuovo ruolo del marketing è quello di coltivare una relazione di valore con i clienti e i loro amici.
Liberamente tratto dal libro “Marketing digitale” di Paola Peretti.